Recensioni - Cordiano Giuseppe

Vai ai contenuti

Recensioni

I recenti della ricerca pittorica di Giuseppe Cordiano rispecchiano coerentemente un percorso cominciato da tanti anni e che si è nutrito di una forte riflessione culturale e spirituale.
Lui stesso individua nel testo “La teologia della bellezza” di Paul Evdokimov uno dei suoi riferimenti essenziali.
In questo testo il concetto platonico di unità di bellezza e verità è dispiegato alla luce della tradizione biblica e in particolare nella sua declinazione ortodossa nel linguaggio delle icone.
Cordiano ha così definito la sua ricerca: “La mia pittura vuole essere affermazione dell’essere umano e della vita che lo circonda. Essa nasce dalla consapevolezza della bellezza. Attraverso il gesto pittorico il mio desiderio è d’inserirmi e farmi partecipe del processo evolutivo della vita”.
… La fonte principale d’ispirazione resto comunque l’iconografia bizantina. Le filiformi figure compresse nelle tavole lunghe e strette evidenziano questo amore. Sono tavole profondamente “religiose”, nel senso vero, cioè rinviano oltre loro stesse.
Non vi è in esse una ricerca del sensazionale, non tensioni cinetiche, non frantumazioni spaziali e formali.
La loro materi è anzi spesso densa, incrostata, graffiata, profondamente elaborata. Sono figure che sembrano uscite direttamente da una vetrata o una tavola di Icona e che hanno fatto i conti con la pittura moderna delle avanguardie storiche.
Florenskij, nel suo saggio sull’icona scriveva che “ogni icona è una rivelazione” che ricorda e annunzia al tempo stesso il divino.
Mi sembra che Giuseppe si situi bene in questa tradizione: l’immagine dipinta, l’icona diventa la oggettualizzazione di un “vedere” sospeso tra “il corpo e la luce”, tra “la carne e lo sguardo”…

Peppo Peduzzi

… Le ultime righe mi farebbe piacere dedicarle a una piccola mostra che, sempre a Cantù, è sata allestita con l’opera recente di un giovane pittore. È questa una mostra personale di immagini dipinte da Giuseppe Cordiano: pochi quadri a tema religioso, crocifissioni, natività, sacre rappresentazioni molto attente nella voglia di essere aderenti al tema e contemporaneamente di appartenere al nostro tempo…

Giuliano Collina


… Nel frenetico e incessante correre cui l’essere umano è portato per essere alla pari col moderno sistema di vita, mi sono casualmente trovato ed emozionato di fronte alla pittura di Giuseppe Cordiano.
Lo conobbi attraverso comuni amivìci a Cantù dove, nel proprio studio, medita, lavora e fu proprio lì che capii immediatamente il suo valore artistico e la sua grande umiltà sia come uomo ma soprattutto come artista, che, malgrado i livelli raggiunti, rimane un puro sia nel modo di comportarsi che di esprimersi con una forza descrittiva creata e vissuta, racchiusa in un mondo personale che resta un patrimonio proprio, ma come tutti ne restano partecipi.
Giuseppe dipinge in maniera nuova, senza lasciarsi distrarre da problemi già ricercati e risoliti da altri, ma con una ricerca d’intenti portati all’estremo dove traspare una forte espressione di pensiero che attraverso con grande fede, semplicità e purezza nelle sue opere che rispecchiano queste emozioni fuori da schemi usuali.
Echi di racconti biblici giunti da lontano, raccolti da Giuseppe, trasformati in una visione moderna d’insieme mista a reminescenze antiche che la fusione di colore, l’intensità e la forza dei personaggi che si slanciano stretti verso l’alto, rendono il tutto una materia di grande effetto visivo, padronanza nel sapere accomunare e tradurre il colore in un racconto fortemente descrittivo così caparbiamente vouto, sentito e risolto in maniera leggibile a chi segue questa forma d’arte.

Giorgio Consonni

In questo fonte i credenti sono / immersi nella / morte di Cristo / per risorgere / con Lui a vita / nuova anno santo 2000.
Queste parore, incise nella pietra, circondano il fonte battesimale collocato al centro dell'edificio ed introducono al significato delle tre immagini, dipinte da Giuseppe Cordiano, inserite ritmicamente nelle absidiole del battistero.
I tre dipinti propongono costantemente nella posizione centrale la figura di Cristo, che non è mai sola, ma sempre affiancata da un'altra presenza umana, quasi a voler sottolineare la sua missione di tramite fra Dio e l'uomo.
Le dilatazioni che affiancano ogni stele centrale aprono al significato di ciascuna immagine e, così, se il Cristo è proposto come certezza e punto saldo accanto a Lui appaiono S. Giovanni Battista, Maria Sua madre e Maria Maddalena.

Laura Marzorati

Torna ai contenuti